LE ORIGINI
Evoluzione culturale e organica si sono quindi mosse di pari passo in un ambiente già sociale e culturale.
ORIGINI COMUNI
I primi rest di Homo Sapiens Sapiens furono ritrovati in Africa, dove si è evoluto per iniziare a migrare verso l'esterno circa 60.000 anni fa.
Essi arrivarono in Europa circa 25.000 anni dopo e provocarono l'estinzione, probabilmente violenta, dell'uomo di Neandertal, nonostante fosse più gracile di quest'ultimo: il successo è da attribuire al al linguaggio, reso possibile dallo sviluppo nel cervello delle aree di Wernicke (responsabile della comprensione dei significati) e di Broca (produzione del linguaggio e elaborazione della sintassi), presenti nel Sapiens, ma non nel Neandertal.
IL RAZZISMO
Ciò che emerge è che siamo tutti uguali, ma allo stesso tempo tutti diversi, in quanto presentiamo caratteristiche somatiche e culturali differenti date dall'adattamento a condizione ambientali diverse; nonostante queste differenze, l'unità della specie è fuori discussione data la comune origini africana.

Il razzismo è l'insieme delle teorie che supportano e legittimano la discriminazione nei confronti di una popolazione ritenuta inferiore. Il termine "razza" fu usato per la prima volta da Francois Bernier, viaggiatore francese, nel 1684, e fu ripresa un secolo dopo da Carlo Linneo, naturalista svedese, che divise l'umanità in 6 "varietà", di cui due anomale e quattro normali.Il razzismo fu però consapevolmente teorizzato per la prima volta nel XIX secolo da Joseph Arthur de Gobineu nel "Saggio dell'inuguaglianza delle razze", in cui afferma l'esistenza di razze inferiori e superiori e la presenza di "ariani" in quest'ultime.
A stroncare qualunque raggruppamento basato sull'aspetto esteriore c'è però la variabilità discordante, ovvero il fenomeno per cui i diversi caratteri esteriori non sono disposti in modo omogeneo tra le popolazioni.

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